Volo interno da Salt Lake City fino ad Anchorage, all’arrivo (mezzanotte circa) ritiriamo l’auto a noleggio e ci trasferiamo in hotel per riposare. Il giorno successivo ci trasferiamo (ore e ore abbondanti di natura selvaggia e una sosta nella bellissima città di Talkeetna)

nelle vicinanze del parco e prendiamo possesso della nostra camera presso il Grizzly Bear Resort. Prenotiamo il tour del parco con la società Alaska Denali Travel e andiamo a fare due passi nei dintorni dove troviamo frotte di entusiasti rafters pronti a farsi un bel bagno nelle turbolente acque del fiume Nenana.

Il Denali è uno dei maggiori parchi naturalistici dell’Alaska, è vivamente consigliato visitarlo a bordo dei bus (o del parco o di società collegate) perchè l’accesso con le autovetture è regolamentato con strette misure di sorveglianza e limitato dalle strade non asfaltate. L’altro metodo per visitarlo a pieno è seguire i vari percorsi di trekking presenti all’interno del parco ma servono tanti giorni, una buona attrezzatura da campeggio e una stretta pianificazione dell’itinerario (il parco è il regno degli orsi… e non solo) che va consegnato ai Rangers.

Il parco ospita una grande varietà d’uccelli (167 specie) e mammiferi (39 specie). Una notevole quantità di orsi neri e grizzly, alci e lupi, caribù, bighorn bianchi, linci, ghiottoni, coyote, volpi e castori, mentre tra gli uccelli più noti vi sono grifalchi, aquile reali e aquile di mare testa calva. Nei parco si trovano oltre 650 specie di piante che producono fiori, oltre a muschi, licheni, funghi e alghe. La flora di ampie zone del parco è condizionata dalla presenza del permafrost. Fino agli 800 metri di elevazione, il paesaggio è caratterizzato dalla foresta sempreverde della taiga; oltre, subentra la piccola vegetazione della tundra. Nel parco non è raro vedere porzioni di taiga in cui gli alberi sono inclinati, ciascuno in una direzione diversa; il fenomeno è dovuto allo scioglimento del permafrost sottostante, ed è stato battezzato drunken forest, foresta ubriaca.

Il re del parco è il monte Denali di 6190 mt (Mc Kinley per gli americani che ora gli hanno restituito, nel 2015 il presidente Obama, il nome dei nativi Athabaskiani che significa Grande Montagna) un’esperienza veramente coinvolgente grazie alla possibilità di toccare con mano (metaforicamente) un ecosistema meraviglioso. Nota dolente è quella legata al giovane Christopher McCandless che nella disperata ricerca della solitaria vita a contatto con la natura ci visse gli ultimi giorni della sua vita (“in to the wild”)